Nutmeg è il termine inglese per noce moscata. Ma in questo caso non parliamo della spezia bensì di un termine calcistico. Un nutmeg è un pallone spedito da un calciatore attraverso le gambe aperte dell’avversario. Questa tecnica di gioco la si trova anche nell’hockey e nel basket e l’origine del termine è ancora incerta.
Secondo alcune fonti, risale agli anni Quaranta in America, quando nello slang cockney americano, nutmeg faceva rima con legs (gambe). Secondo Peter Seddon, un grande esperto di calcio, tutto nasce verso la fine dell’Ottocento, quando la noce moscata era rara, molto costosa ma molto richiesta. Per queste ragioni l’esportazione delle noci moscate dall’America all’Inghilterra era molto fiorente e rendeva in breve ricchi. Alcuni commercianti disonesti iniziarono a costruire delle noci moscate in legno da mischiare con quelle originali per ingannare i compratori. Da lì il termine nutmeg (noce moscata) è diventato sinonimo di inganno e di intelligenza. Il calciatore infatti con grande intelligenza riesce a trarre in inganno l’avversario e dribblarlo.
Una terza spiegazione ci arriva da un altro esperto di calcio, Alex Leith, che nel suo libro spiega che il termine si riferisce al fatto che il pallone passa sotto ai testicoli (in termini meno volgari nutmeg) del calciatore.
E’ un tiro difficile che appartiene alla classe dei migliori calciatori come Ronaldo, Ronaldinho, Messi, Neymar e pochi altri. Luis Suarez è così bravo con questa tecnica che si dice “ Lui potrebbe fare un nutmeg anche a una sirena!”.
A Berlino durante la Coppa del mondo del 2006, la Nike commissionò un murale per il nutmeg fatto da Ronaldo in occasione di una grande partita. (Figura da Wikipedia).