Quasi tutte le spezie vivono nei climi tropicali e sono perciò sono molto difficili da coltivare nel nostro ambiente. Molto più facile è coltivare le erbe aromatiche perchè quasi tutte sono originarie del Mediterraneo. Vi sono alcune spezie però che sono native delle nostre zone e altre si sono nei secoli ben adattate. Queste possiamo provare a farle crescere sul nostro balcone o terrazzo o, se siamo così fortunati da possederlo, in un vero orto. In questo modo avremo la garanzia della qualità delle spezie prodotte da noi e della loro freschezza. Basterà aprire la finestra o scendere in giardino per avere a portata di mano quello che ci serve per cucinare.
L’anice si può coltivare in vaso o in piena terra, gradisce un’esposizione soleggiata, ma teme le temperature troppo elevate e i venti secchi. I semi vanno piantati in terreno umido a distanza di 20 cm. in tarda primavera. Inizieranno a germinare dopo 15 giorni se il clima è favorevole. Nelle prime fasi di crescita le foglie hanno una forma compatta e la pianta è alta circa 20-25 cm. Prima della fioritura le foglie possono essere consumate fresche o essiccate come un’erba aromatica, hanno un delicato aroma di anice poiché contengono anetolo a basse dosi.
Poi la pianta continua a crescere, le foglie cambiano forma diventando più seghettate e non sono più da raccogliere. Infine, inizia la fioritura con i piccoli fiori bianchi e non appena sfioriscono appaiono i semi, inizialmente verdi e morbidi, che andranno raccolti non appena diventano marroni e la pianta muore, senza aspettare però che cadano da soli. Vanno staccati i rametti con i fiori, lasciati in luogo fresco e ombroso e dopo una settimana sarà facile staccare i semi con le dita. I semi andranno conservati in barattoli di vetro e si possono usare per fare biscotti o pani speziati; piatti a base di formaggio o pesce. Semi e foglie di anice si possono utilizzare anche per fare tisane. La moltiplicazione avviene per seme, in aprile. Mettetele direttamente a dimora nel vaso o nell’orto, poichè l’anice non tollera i trapianti.
La coltivazione della pianta avviene dai bulbi, simili a spicchi d’aglio, che si possono acquistare nei vivai o online. Vanno piantati all’inizio di agosto in terreno argilloso o siliceo che deve avere un ottimo drenaggio. I bulbi, che devono essere di circa 3-4 cm, vanno piantati in vasi abbastanza grandi (40×80 cm), a circa 10-15 cm sotto terra e distanziati tra di loro di almeno 5-8 cm. La piantina, alta 10 cm, sopporta molto bene gli inverni rigidi e le temperature estive, ma non l’eccessiva piovosità, occorre perciò limitarne l’annaffiatura al minimo indispensabile (ogni 3/4 giorni), svuotare sempre l’acqua dei sottovasi, ma assicurarsi che il terreno sia umido.
Alla fine di settembre iniziano a sbocciare i fiori che hanno un colore tra il lilla chiaro e il viola purpureo. Una volta aperti, a differenza dagli altri crochi, non si richiudono e la fioritura e la raccolta dei filamenti avvengono tra ottobre e novembre. Gli stimmi si raccolgono nelle prime ore del mattino o alla sera (quando sono più chiusi): sono tre ma uno solo è quello buono, gli altri due sono detti “femminelle” e non hanno alcun sapore o profumo. Prima dell’uso gli stimmi devono essere seccati al sole. Un anno dopo l’impianto, il bulbo deve essere estratto dal terreno per essere liberato dai bulbi laterali che si sono formati e che possono a loro volta essere messi a dimora, ovvero interrati.
Il rafano (Armoracia rusticana) è una pianta che ha poche pretese. E’ perenne, ha un bel fogliame verrde scuro e fiorellini bianchi. Va piantato in tarda primavera, quando sono finite le gelate notturne, in un luogo fresco e semi-ombreggiato o anche in pieno sole, ma dovremo avere l’accortezza di annaffiarlo con regolarità. Il terreno sarà arricchito con del compost e lavorato in profondità, per renderlo friabile e permettere alle radici di espandersi facilmente. ll cren si moltiplica facilmente prelevando delle porzioni di rizoma, lunghe 10 cm e provviste di almeno una gemma, mettendole a dimora direttamente in piena terra a una profondità minima di di circa 8-10 cm.
Se seminate più piante, distanziatele di circa 30 cm. La pianta raggiungerà in breve un metro di altezza. Già dal primo anno le radici sono raccoglibili, ma dopo due anni la pianta avrà radici più grosse (anche 30 cm) e, in autunno, sarà il momento di raccoglierle; una volta che è stato ripulito da terreno e radici va consumato fresco perché tende a rammollirsi facilmente, altrimenti va grattugiato e conservato in frigorifero o in freezer. Le giovani foglie si raccolgono in primavera. Il rafano è una pianta poco attaccata dai parassiti, ma è soggetta a marciumi delle radici, che si instaurano in condizioni di ristagni idrici.
Va annaffiata subito dopo la semina e poi solo sporadicamente, incrementando solo nei mesi più caldi dell’anno. Se volete aumentare la fioritura arricchite il terreno intorno alla pianta con del concime organico Le infiorescenze vanno raccolte da agosto ad ottobre, nel momento in cui cominciano a ingiallire e poi messe ad asciugare, ma occorrerà battarle per fare uscire i semi. Se la pianta troverà le sue condizioni ideali si auto disseminerà fino a diventare infestante.
La senape è facile da coltivare poiché non ha particolari esigenze. Infatti non richiede terreni particolari, ma si sviluppa meglio in terreni drenati e fertili. La semina della senape si effettua durante il periodo di luna crescente a primavera in piccoli vasetti. Quando le piantine avranno raggiunto un’altezza di circa 10 cm e avranno almeno 4 o 5 foglioline ben formate, vanno trapiantate in terra o nei vasi (meglio se di terracotta) tenendo conto che una pianta richiede un contenitore profondo almeno 30 cm, con diametro minimo di 20 cm. Se il clima lo consente, si potrà anche seminare direttamente a dimora a fine inverno, distanziando i semi di 15-20 cm, e interrandoli a una profondità di mezzo centimetro. Dopo circa sette giorni la piantina inizia a germinare.
Dopo 10-15 giorni dalla nascita, sarà possibile raccogliere le foglie per scopo culinario. Per farla fiorire tutta l’estate, occorre mantenere il terrreno umido e ben concimato con elementi naturali a base di fosforo. I fiori, una volta appassiti, si trasformano in piccoli baccelli pelosi che contengono 5-6 semi. Quando in autunno questi baccelli diventeranno da verdi a bruni, sarà il momento di raccoglierli e lasciarli essiccare in luogo ventilato, prima di procedere all’estrazione dei semi. Essendo una pianta resistente al freddo, con il nostro clima è possibile seminarla anche in autunno, per raccogliere i semi in tarda primavera.
E infine il peperoncino che dal sud America è arrivato sino da noi e si è perfettamente adattato al nostro clima. La sua coltivazione è possibile in tutta Italia, è abbastanza facile e può avvenire in casa o all’esterno. Per le istruzioni leggete il nostro articolo a lui dedicato.