Lo Sholeh zard è un dessert molto popolare in Iran ed è preparato in ogni tipo di occasione, incluso lo Shabe Yalda che è il festeggiamento che si svolge nella notte più lunga dell’anno e segna l’arrivo dell’inverno. Anche durante il Ramadan è molto comune prepararlo per Iftar, il pasto con cui i musulmani interrompono il digiuno. Spesso si giura di cucinarlo per realizzare un desiderio e, quando questo si realizza, lo si prepara e poi lo si regala ad amici, a parenti o ai poveri.
Il dolce risale alla morte dell’Imam Hussein, nipote del profeta Maometto, che fu ucciso circa 1370 anni fa nel deserto di Kerbala (Iraq) con altre 72 persone della sua famiglia. Un esercito di migliaia di soldati fu mandato contro di lui da Yazid, che aveva usurpato il titolo di Califfo che spettava all’Imam Alì, genero di Maometto e padre dell’Imam Hussein. L’anniversario del suo martirio cade ogni anno il 10 di ottobre. Ed è commemorato con grande devozione sia dai sunniti, sia dagli sciiti per ricordare la morte ingiusta di un uomo santo e il suo sacrificio e per riproporre il suo esempio morale per affrontare le circostanze più sfavorevoli e difficili della vita con coraggio, etica e giustizia
Nella cultura islamica il colore giallo è il colore dell’ingiustizia. Per questo lo sholen zard è reso giallo (zard in arabo, significa, appunto, giallo) dallo zafferano, uno degli ingredienti principali insieme al riso, al cardamomo e all’acqua di rose.
Lo zafferano, è prodotto in Iran in grandi quantità e la sua alta qualità è riconosciuta nel mondo. Sargol è il nome dello zafferano iraniano e significa “parte superiore del fiore”. Ogni fiore di zafferano produce solo 3 filamenti e la parte più potente di ogni filamento è la sezione superiore rosso intenso che viene tagliata, separata ed essiccata per produrre lo zafferano Sargol.
Il sholen zard è un particolare budino di riso che è solitamente servito alle cene in calici da dessert individuali e guarnito con disegni a base di cannella in polvere e pistacchi o mandorle a scaglie. Ma la tradizione vuole che se ne produca anche in grandi quantità, da condividere con amici e parenti. In questo caso questi grandi budini si trasformano in vere opere d’arte, come quella in fotografia. Infatti vengono ornati con disegni particolari, motivi islamici o con scritte ben auguranti o con i nomi di figure religiose (di solito gli imam sciiti) utilizzando la cannella, la frutta secca e i petali di rose.