Caratteristiche della pianta. E’ un arbusto annuale con steli lunghi circa 50 cm, foglie piccole sottili e filiformi, fiori bianchi con venature blu a 5 petali, che fioriscono tra giugno e settembre, all’interno contengono una capsula che quando è matura si apre e disperde i semi.
Paesi produttori. Dall’Egitto all’India dove cresce anche allo stato selvatico.
Stagionalità: tutto l’anno.
Tipologie in vendita: semi interi.
Odore. Lieve odore di origano, talvolta simile al carvi, che si accentua macinando i semi.
Scala dell’intensità: 3.
Uso culinario. Nel nord dell’India viene utilizzata per piatti di verdure, soprattutto melanzane e zucca alle quali dona un aroma molto piacevole. Entra nella composizione del punch phoran, una miscela indiana di 5 spezie (nigella, fieno greco, cumino, senape nera, finocchio in parti uguali) usata per carni e pesci. In molti paesi viene aggiunta al pane. Provate a spargerla su una semplice insalata.
Suggerimenti per l’acquisto. Oggi è facile da reperire anche nei supermenrcati, i semi devono essere integri e lucidi.
Consigli per l’uso. I semi sprigionano al meglio il loro aroma dopo una breve tostatura (senza condimenti) o fritti con un po’ di olio. Sono facilmente triturabili in un mortaio. In cucina la nigella si sposa bene con il coriandolo e il pimento.
Proprietà benefiche. Usata nella medicina indiana come carminativo (antigonfiore) e stimolante. Sempre in India la usano per provocare le contrazioni uterine dopo il parto e favorire la lattazione.
Avvertenze. La nigella ha tra i suoi costituenti la melantina che, ad alte dosi è tossica e la niugellina che è paralizzante. Perciò la spezia va usata con moderazione.
Altri usi. I semi della nigella hanno proprietà repellente nei confronti degli insetti e possono essere usati come antitarme. Ma è anche utile per pelle acneica e per rinforzare i capelli.
Storia. Ritrovata sotto forma di olio, nella tomba del faraone Tutankhamon, è citata per la prima volta nel Vecchio Testamento, nel libro di Isaia, dove egli si oppone alla coltivazione di nigella e cumino, tipiche coltivazioni egiziane, esaltando al loro posto la coltivazione del grano. (Isaia 28: 25, 27).
Curiosità. I popoli arabi, da sempre chiamano la nigella habbatul barakah, cioè semi benedetti per le sue numerosissime proprietà guaritive.