1 cucchiaio di peperoncino piccante rosso
1 cucchiaio di cardamomo
1 cucchiaio di pepe nero
1 cucchiaio di fieno greco
1 cucchiaio di senape nera
2 pezzi di macis
1 cucchiaio di zenzero in polvere
1 cucchiaio di curcuma
3 cucchiai di cumino
3 cucchiai di coriandolo
Il curry può essere più o meno piccante, ma sempre molto aromatico. Il suo sapore varia a seconda di ciò che dobbiamo condire: un piatto di verdure, di pesce o di carne. Le spezie quasi sempre presenti in ogni formulazione sono il cardamomo, i chiodi di garofano, il pepe, il peperoncino e la curcuma, il coriandolo. A volte, sono presenti anche il finocchietto, la cannella, la senape in grani e il cumino. Le spezie intere vanno messe in una padella a tostare leggermente (attenzione a non bruciarle), le polveri vanno aggiunte alla fine. Macinare il tutto, setacciare e conservare in vaso chiuso.
Questa miscela nasce quando i portoghesi, che arrivano in India, a Goa all’inizio del XV secolo, portano i peperoncini piccanti che gli indiani non conoscono, l’aceto e la loro ricetta del maiale cotto nell’aceto con tanto aglio. I cuochi locali ci aggiungono le loro spezie e nasce il primo curry della storia. Gli inglesi, che giungono subito dopo, imparano dai portoghesi la parola kari o karil che, nel sud dell’India, si riferisce alle spezie usate per alcuni piatti di carne e vegetali e la scrivono come si pronuncia: curry. Da Madras esportarono questa miscela in tutto il loro impero, portandola anche nelle varie regioni dell’India dove venne arricchita e modificata dai cuochi locali. Gli inglesi intorno al 1900 portarono il curry anche in Giappone, dove divenne molto popolare con il nome karè raisu.