Secondo la leggenda i suoi disturbi scomparvero del tuttto,la voce si sparse e le sigarette cominciarono a essere prima distribuite in farmacia per uso terapeutico e poi prodotte industrialmente, invadendo in pochi anni il mercato indonesiano. Alla fine degli anni Novanta, in Indonesia c’erano 500 fabbriche che utilizzavano un milione di lavoratori e le sigarette venivano distribuite in moltissimi paesi tra i quali gli Stati Uniti, il Canada e il Sudafrica.
Dal 2009 sono state bandite dagli Stati Uniti insieme a tutte le altre sigarette aromatiche presenti sul mercato (al caffè, al cioccolato, alla cannella, all’uva e al lampone) ad eccezione di quelle al mentolo con la motivazione che i bambini e i ragazzini si avvicinano al fumo proprio attraverso queste sigarette aromatiche. Malgrado gli sforzi diplomatici delle autorità indonesiane, il divieto persiste. Sembra incredibile, ma si parla di 200-300 milioni di dollari persi ogni anno dall’Indonesia, che esporta sigarette per circa 500 milioni di dollari all’anno. Nel luglio 2013 il World Trade Organization (WTO) l’organismo internazionale creato per supervisionare gli accordi commerciali tra gli stati membri, ha confermato che il divieto di importazione delle kretek è un sopruso da parte delle autorità americane, che però continuano a vietarle, con la scusa che i bambini e i ragazzini si avvicinano al fumo proprio attraverso queste sigarette aromatiche.
Alcuni studi condotti negli USA da autorità interne hanno però dimostrato che il 43% di giovani fumatori (che corrisponde al 25% dei fumatori totali) usa sigarette al mentolo contro solo l’1% dei fumatori di kretek. Inoltre il contenuto di nicotina e di catrame nelle sigarette classiche e in quelle ai chiodi di garofano è lo stesso. Secondo alcuni gruppi d’opinione americani il divieto di importazione è supportato dalle lobby delle case produttrici di sigarette americane, tra le quali la Philip Morris, che detiene non solo il mercato delle sigarette normali ma anche di quelle al mentolo.