Le spezie conservano nel tempo un’allure esotica che se da un lato mantiene il loro fascino, dall’altro non ne aiuta la diffusione. Resistono infatti alcuni luoghi comuni che devono essere sfatati.
Forse perché le spezie le abbiamo assaggiate le prime volte in quel ristorantino etnico sotto casa che più che offrire una cucina etnica reale pasticcia con essa. O abbiamo incontrato le spezie nel ristorante di qualche grande albergo internazionale che voleva offrire il flavour del paese. A parte il chili e alcuni tipi di pepe la maggioranza delle spezie non è piccante! I piatti speziati hanno aromi forti e pungenti ma non piccante.
Forse avete provato quelle salse pronte che ammazzano una pietanza sovrastando ogni sapore, troppo ricche di sale, di pepe e di sapori forti o forse siete stati trascinati in un ristorante famoso e vi siete tuffati senza preparazione in piatti forti come un tandoori o un curry di agnello o… Alle spezie bisogna avvicinarsi poco per volta, solo così ve ne innamorerete. Il mio primo incontro fu in un ristorante indiano, a Londra. L’amico che mi accompagnava ordinò proprio un tandoori. Io ne misi in bocca un pezzetto e mi esplose qualcosa nel naso e nel cervello. Il secondo boccone mi anestetizzò completamente e smisi di mangiare. Restai lontana dalle spezie per anni. Oggi posso dire che non potrei cucinare senza: sono capaci di dare un tocco anche al piatto più anonimo.
Assolutamente no. Molti studi hanno confermato le molteplici proprietà benefiche che sono state tramandate di generazione in generazione dalla notte dei tempi. Molte sono ricche di antiossidanti (curcuma, zenzero, mostarda,chiodi di garofano), hanno attività antibatteriche (chiodi di garofano) diuretiche (coriandolo), antinausea (zenzero), sono ricche di vitamine (la paprica è una miniera di vitamina C). E questi sono solo alcuni esempi. Ricordate inoltre che il loro uso, così come quello delle piante aromatiche, aiuta a diminuire il sale nelle vostre pietanze. E questo è già di per sé un grande aiuto per la salute!