Famiglia: Papaveraceae
Specie. Esistono diverse varietà di Papaver. Nei nostri campi vi è il P.Rhoeas, dal quale non si estrae niente. Poi vi è il P. Sonniferum dal quale si estrae l’oppio e che dà anche semi alimentari, consumati a livello locale. Quello utilizzato per la produzione dei semi in commercio è il P. nigrum.
Caratteristica della pianta. Ha un’altezza di 30-150 cm con un fusto sottile, poco ramificato, ha foglie alterne oblunghe con un bordo dentato, fiori grandi con 4 petali bianchi che fioriscono d’estate. I frutti sono grandi capsule contenenti i semi. Dalle capsule si ottiene l’oppio. E’ considerato una pianta infestante, per la facilità con cui cresce.
Origine: Finora si pensava che fosse originario dell’Asia occidentale, ma nuove fonti suggeriscono che possa essere nativo del Mediterraneo occidentale.
Paesi produttori. Numerosi paesi europei e Turchia, India, Cina, Giappone, Argentina. Il papavero è coltivato in Asia soprattutto per trarne l’oppio. Ma i produttori più importanti sono Australia e Repubblica ceca.
Stagionalità: tutto l’anno.
Componenti. Contengono dal 40 al 50% di acidi grassi di cui il 90% sono insaturi tra i quali l’acido linoleico (Omega 6). Sono inoltre una preziosa riserva di manganese, calcio e vitamina E. A differenza della capsula che contiene forti concentrazioni di alcaloidi, materia prima per farmaci e stupefacenti, i semi ne sono privi.
Tipologie in vendita: semi neri e bianchi.
Aspetto: semi molto piccoli, circa 1mm di diametro, neri o bianchi a forma di rene.
Odore: simile nei due tipi di semi; dolciastro a crudo, ricorda le noci, quando vengono scaldati.
Sapore: leggero di noce.
Scala di intensità: 0
Impieghi. I semi sono utilizzati nel pane soprattutto nel nord Europa. In Turchia, in Grecia e in altri paesi arabi lo usano nella baklava, un dolce di pasta fillo, noci, miele e semi di papavero. In Austria entra negli strudel e nel germknodel, un grande gnocco ripieno di marmellata di prugne e spolverato con semi di papavero. Fritti nel burro possono essere aggiunti alla pasta. Stanno bene con gli asparagi e le patate. Si sposano bene con gli agrumi. Spolverizzati sul salmone al forno, gli donano un aroma delicato. I semi bianchi entrano nella composizione del curry.
Suggerimenti per l’acquisto. Esistono due varietà di semi in vendita: quelli bianchi di origine indiana e quelli neri di origine europea. Il flavour è simile e quindi possono anche essere scelti in funzione del colore.
Consigli per l’uso. Sono molto difficili da triturare. Se dovete macinare i semi di papavero è meglio usare un mortaio, dopo averli tostati. Se dovete aggiungerli a un’insalata, arrostiteli un attimo in padella per aumentare l’aroma. Se li usate per fare dolci, lasciateli a bagno in acqua bollente per un’ora, prima di macinarli e aggiungerli all’impasto.
Conservazione. I semi di papavero essendo così ricchi di acidi grassi insaturi, sono molto soggetti a ossidarsi e irrancidire. Vanno quindi conservati con cura in barattoli sigillati e tenuti in un posto asciutto. In questo modo possono durare fino a sei mesi.
I semi di papavero hanno un blando effetto sedativo e calmante per il sistema nervoso. Sono ottimi antiossidanti.
Il papavero è una delle prime spezie coltivate dall’uomo: in Europa era già coltivato nell’era Neolitica. Omero lo nomina nell’Iliade insieme all’aglio, alla cipolla e allo zafferano. Gli antichi romani mescolavano i semi di papavero al miele oppure li tostavano e preparavano un dolce molto apprezzato in tutto l’Impero, la placenta mellita papavere. Inoltre, attribuivano ai semi di papavero proprietà afrodisiache, tanto che li mettevano nel cocetum, la bevanda tradizionalmente offerta agli sposi novelli prima della luna di miele. I celti, aggiungevano un estratto dei semi di papavero alla pappa dei bambini, per calmarli e farli addormentare; tanto che il nome “papavero” deriva dal termine di origine celtica papa che vuol dire proprio “pappa”. I Galli, invece, usavano a scopo terapeutico l’olio dei semi di questo fiore.. Nei paesi arabi, i semi di papavero, anche sotto forma di olio, erano impiegati a scopo curativo.