Carvi

Famiglia: Apiaceae (sinonimo di Umbelliferae).

Nome della pianta. Vi è una certa confusione sul nome di questa pianta. Spesso è chiamata cumino dei prati, per esempio in Francia;  in Germania e in altri paesi del Nord  è chiamata con nomi derivati dal cumino come per esempio: kummel. Anche in Turchia è chiamata “cumino tedesco”  e tutto ciò crea un po’ di confusione.

Caratteristiche della pianta. E’ un arbusto alto fino a 50 cm, ha foglie allungate e sottili, simili a quelle delle carote che appartengono alla stessa famiglia. I fiori bianchi, carnicini, o di un rosa vivo, sono riuniti in infiorescenze a ombrella e sbocciano da maggio a settembre. I frutti, chiamati impropriamente semi, maturano in luglio-agosto. Esistono 2 tipologie di piante: quella annuale che dà frutti il primo anno  e quelle biennali che li producono solo il secondo anno.

Origine: nativo dell’Arabia e presto diffuso in nord e centro Europa. E in Asia.

Paesi produttori. Il più importante è l’Olanda, seguita da Canada e Stati Uniti. Ma è coltivato in molti paesi dell’Europa continentale, che ne producono per il mercato interno. In Yugoslavia, fino a venti anni fa,  se ne producevano forti quantità ed è per questo, che nel 1963, fu emesso un francobollo commemorativo.

Paesi utilizzatori: quasi tutti.

Parti utilizzate: frutti  in modo scorretto chiamati semi, a causa della loro forma. Le radici sono commestibili, e si possono consumare lessate.

Stagionalità: estate.

Componenti.  Ricchi di oli essenziali (dal 3 al 7%) tra i quali il carvon, responsabile dell’aroma e il limonene.

Tipologie in vendita. Frutti interi e  polvere ottenuta dalla loro macinazione.

Aspetto: piccoli semi neri affusolati agli estremi, lunghi circa 5 mm, rigati con 5 coste ben visibili.

Odore: aroma pungente simile all’anice.

Sapore: molto aromatico, dolce ma pungente, caldo.

Scala di intensità: 3.

Uso culinario. Molto amato in  Europa sia settentrionale che centrale, entra nella composizione del pane di segale e di numerosi dolci, nei piatti di crauti, nella cole slaw, un insalata di cavolo. Sotto forma di estratto è usato per aromatizzare alcuni liquori (Kummel e Shnapps). E’ abbastanza usato in Nord Africa, soprattutto in Tunisia dove entra nella composizione dell’Harissa, una salsa a base di peperoncino, aglio e olio.

Suggerimenti per l’acquisto. Acquistarli se possibile interi perchè, come tutte le spezie, ricche di oli eCarvissenziali tendono a perdere il loro profumo, se sono macinate da tempo.

Consigli per l’uso. Se considerate l’aroma del carvi troppo forte, mettete i semi in una pezzuola prima di aggiungerli ai piatti in cottura per poterli togliere alla fine. Far tostare leggermente i semi prima di aggiungerli a piatti a base di formaggio o patate o piselli con i quali si sposano particolarmente bene. Aggiunti negli ultimi 15 minuti di cottura, per evitare che si sprigioni un sapore leggermente amaro, a stufati, zuppe e crauti rendono questi piatti deliziosi. Spargeteli su dolci speziati prima dell’ingresso in forno.

Proprietà benefiche. Il carvi ha nella medicina alternativa numerose proprietà e di solito si usa sotto forma di olio essenziale. E’ stimolante, usato come tonico per lo stomaco, e combatte la flatulenza. Anticamente era usato per combattere le infestazioni di vermi nei bambini e i semi ridotti in poltiglia erano utilizzati per ridurre lividi  e contusioni.

Altri usi. L’olio essenziale, che viene estrato per distillazione, entra nella preparazione di saponi e colonie.

Storia. Gli Egizi usavano semi di carvi per tenere lontani gli spiriti cattivi dai loro morti. Nell’antica Roma e in Grecia veniva utilizzato sia come medicamento sia nel cibo. Dioscoride, medico greco, lo prescriveva alle giovani donne per massaggiare la pelle e mantenere un bel colorito. I soldati di Giulio Cesare consumavano un pane fatto con le radici di carvi. E’ probabilmente una delle spezie che è stata usata di più in modo continuativo. Nel Medioevo il suo uso si era sparso anche in tutta la penisola Arabica e nell’Europa settentrionale e, a testimonianza del suo uso, sono stati trovati dei semi nei resti di rovine sprofondate in alcuni laghi svizzeri. Alcuni scritti del diciassettesimo secolo raccontano l’uso del carvi in pani, dolci e macedonie di  frutta.
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Curiosità. I semi di carvi erano messi vicino o dentro a un oggetto ritenuto prezioso perché si diceva che lo proteggesse dai furti.  Per lo stesso motivo, veniva sparso anche nelle stie dei polli e piccioni. Da lì, con il tempo, l’uso si estese alle pozioni d’amore.